MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI - 25 SETTEMBRE 2011

Come sempre, la partecipazione alla Marcia della Pace Perugia-Assisi è un esperienza che lascia il segno. Colpisce la quantità di persone che vi partecipano: 200.000 (duecentomila) e forse anche qualcuna di più, che camminano insieme per 24 chilometri.
Partendo dalle strette viuzze di Perugia, in un tripudio di gonfaloni  di comuni, grandi e piccoli, provenienti da tutte le parti d’Italia, ci si incammina tra coltivazioni di ulivi, verso Assisi.
Alle spalle c’è Perugia, arroccata su una collina, in lontananza, a 24 chilometri, si intravvede, tra la nebbiolina, l’altura di Assisi, e il primo pensiero va alle nostre gambe, perché ci si chiede se ce la faremo ad arrivare fino là!
Ma è una preoccupazione che passa subito, perché spinti, o trasportati, dall’entusiasmo che ci circonda, si cammina velocemente, leggeri come delle piume in questo serpentone di gente allegra, colorata e giovane.
Sì, e questa è l’altra cosa che ci sorprende, perché questo serpentone di gente è composto soprattutto da ragazzi e ragazze. A parte gli scout che fisiologicamente fanno parte della marcia, siamo circondati da giovani ventenni colorati, chiassosi, sorridenti e coscienti di partecipare ad un avvenimento importante. Li vedi e capisci che sono ragazzi che vengono da ambienti diversi: ci sono i tipi da oratorio, pulitini e perfetti, e quelli da centro sociale intruppati dietro il loro camioncino dotato di sound system alternato ad una Band dal vivo. Ma ci sono anche quelli non classificabili, e forse sono la maggioranza, cani sciolti che lungo la marcia si rendono conto dell’importanza e della forza di fare delle cose insieme.
E poi la Marcia è anche l’immagine dei molti sindaci ed assessori, con la loro fascia tricolore a tracolla, che camminano sudati con i loro concittadini, che si magiano, in cerchio, un panino di porchetta, vanno alla ricerca di una fontanella per un po’ di acqua fresca. Risollevano il morale, dopo la visione, in tv , di molti, troppi, amministratori pubblici separati dalla loro gente e blindati nelle auto blu o dietro i servizi d’ordine.
E’ bello vedere un giovane assesore di un piccolo comune del Veneto, con la sua bella fascia tricolore a tracolla, che regge la bandiera del Marocco, perché il suo amico marocchino porta il gonfalone del comune.
Faranno 40 anni in due! Il futuro del nostro paese è qui! Alla faccia di tutte le paure cavalcate dalla politichetta italiana.
E poi ancora tanti immigrati, organizzati con l’ARCI o con le ACLI, ma anche tanti per conto loro o con amici italiani, con i passeggini dei loro figli.
E tanto altro ancora…
Alla fine si arriva stanchi ad Assisi. Ci si ferma a Santa Maria degli Angeli, anche perché tutta questa gente non ci starebbe dentro Assisi.
Si va alla ricerca dei pullman leggeri, nonostante la lunga camminata; quello che si è vissuto è stato come una iniezione di ottimismo e di speranza che il mondo possa cambiare e diventare veramente un mondo migliore.

Articolonove, in collaborazione con “La Libreria che non c’è” e la Cooperativa Arcadia ha organizzato la partecipazione di 69 persone provenienti da Rescaldina, Busto Arsizio, Castellanza e Olgiate Olona, un altro gruppo di persone di Rescaldina erano presenti con un pullman organizzato dalle ACLI di Legnano.